La direttiva quadro sulle acque non cambierà

La Direttiva Quadro sulle Acque (WFD) non subirà alcun cambiamento: così si è espressa la Commissione Europea lo scorso 22 giugno 2020.

La Direttiva Quadro sulle Acque (WFD) non subirà alcun cambiamento: così si è espressa la Commissione Europea lo scorso 22 giugno 2020.

Il Commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius conferma la necessità di concentrarsi sul sostegno all’attuazione e all’applicazione “senza modificare la Direttiva“.

L’annuncio arriva sei mesi dopo che la legge è stata dichiarata “adatta allo scopo”, a seguito di un’accurata valutazione durata due anni. Nel corso di questo processo, oltre 375.000 cittadini e più di 6.000 tra esperti e scienziati hanno richiesto che la legge fosse mantenuta nella sua forma attuale e implementata con maggiore impegno da parte dei governanti europei.

La Direttiva, adottata nel 2000, aveva indicato tra i suoi obiettivi il raggiungimento di un buono stato ecologico del 100% delle acque dolci superficiali d’Europa entro il 2015. Questo traguardo è stato largamente fallito e oggi ha raggiunto questa condizione solo il 39 % dei fiumi e laghi della UE.

Il nuovo termine per restituire ai corpi idrici un adeguato livello di qualità ecologica è fissato al 2027. La Commissione richiede quindi uno sforzo importante e puntuale da parte degli Stati Membri, che avranno a loro disposizione poco meno di 7 anni per raggiungere questo risultato. È dunque fondamentale che i prossimi Piani di Gestione di bacino idrografico, previsti per il 2021, individuino misure realmente efficaci e si dotino di risorse appropriate per la loro implementazione.

Il miglioramento della condizione di fiumi, laghi e zone umide è un passaggio fondamentale per contrastare la perdita di biodiversità e consentire l’avvio di azioni adeguate di adattamento ai cambiamenti climatici.

Ma una gestione accorta e sostenibile della risorsa idrica, che assicuri la disponibilità di acqua di buona qualità per utilizzi diversi, rappresenta anche un elemento indispensabile per supportare la realizzazione di iniziative virtuose di economia verde, in grado di garantire il rilancio dei territori e il benessere della comunità.

In questa ottica l’attuazione piena e incisiva della Direttiva diviene una componente essenziale per il futuro del Green Deal europeo.