Le “regole d’oro” per un buon progetto europeo

Presentare per la prima volta una proposta progettuale in ambito comunitario non è certamente cosa semplice ma neanche impossibile, e mettere in conto qualche insuccesso iniziale – specialmente per chi volesse tentare il percorso basandosi sulle proprie capacità – è certamente da considerare fra i rischi. Alcuni elementi utili quantomeno all’approccio, però, ci sentiamo di darli senza peraltro considerare assolutamente esaurito l’elenco ...

Presentare per la prima volta una proposta progettuale in ambito comunitario non è certamente cosa semplice ma neanche impossibile, e mettere in conto qualche insuccesso iniziale – specialmente per chi volesse tentare il percorso basandosi sulle proprie capacità – è certamente da considerare fra i rischi.

Alcuni elementi utili quantomeno all’approccio, però, ci sentiamo di darli senza peraltro considerare assolutamente esaurito l’elenco di indicazioni necessarie alla realizzazione di un buon progetto comunitario.

Il percorso nasce naturalmente da un’idea, dietro alla quale dovranno esserci anzitutto due elementi: la motivazione del proponente e la strutturazione in chiave europea dell’idea stessa. Se manca anche uno solo di questi elementi è bene fermarsi subito.

Una volta chiarita la natura dei fondi sui quali si vorrebbe far “poggiare” l’idea, avendo cioè appurato che la proposta ha una valenza effettivamente europea e che quindi non ci rivolgerà a bandi a valere su fondi locali, regionali, nazionali o comunitari a gestione indiretta (nazionali o regionali, i Fondi Strutturali programmati sui PON, sui POR) sarà necessario orientarsi per comprendere su quale dei diversi Programmi-Quadro gestiti direttamente dalla Commissione europea fare riferimento.

In questo saranno certamente di aiuto la navigazione in internet, dove il sito della Commissione europea (http://europa.eu/about-eu/funding-grants/index_it.htm) è certamente semplice, intuitivo e ricco di informazioni, un “passaggio” costante sui siti Europe Direct che vengono normalmente aggiornati in tempo reale sulle novità, la lettura (laddove prodotte) delle newsletter che sono sempre gratuite e generalmente a cadenza settimanale o un passaggio telefonico, telematico (posta elettronica), o una visita ad uno sportello Europe Direct che fornirà direttamente le indicazioni necessarie o indicherà nello specifico il “Contact Point” nazionale del Programma individuato con cui interfacciarsi nella fase di elaborazione dell’idea-progetto.

Il progetto verrà elaborato e presentato sulla base di uno o più bandi che la Commissione pubblica nello spazio della Direzione di riferimento (Cultura, Lavoro, Imprese, Ricerca, Ambiente…).

L’attenta lettura del bando, che contiene tutti gli elementi utili alla definizione e all’elaborazione dell’idea-progetto costituisce un passaggio essenziale. Ogni bando, infatti, oltre a definire oggetto, importi, condizioni, tempi, soggetti ammissibili ecc. indica anche tutto ciò che esiste “a monte” di esso (pareri, libri bianchi o verdi, direttive etc.), e cioè la politica, la strategia, gli obiettivi che l’Europa attraverso quel Programma vuole raggiungere. La lettura della documentazione “storica” che funge da sostegno al bando stesso consentirà allo scrivente di avere sempre presente l’ago della bussola, di non perdere la direzione e di rimanere sempre all’interno della strategia europea senza correre il rischio di andare “fuori tema”.

Normalmente, l’uscita dei bandi o dei Programmi stessi è accompagnata da giornate informative che avvengono generalmente a livello nazionale (Infodays), giornate a cui è sempre bene partecipare per trarre la maggiore quantità possibile di informazioni direttamente dalla fonte principale, e cioè dalla Commissione europea che partecipa con propri funzionari ed esperti alle giornate. Gli stessi Europe Direct organizzano spesso giornate informative su uno o più programmi sotto forma di seminari o workshop. Anche in questo caso una visita periodica ai siti degli Europe Direct o la lettura delle newsletter è opportuna.

Altra questione, considerata da molti un problema, è quella del partenariato: i programmi a gestione diretta infatti richiedono nella quasi totalità dei casi un accordo di altri due (minimo) o più partner transnazionali per la condivisione e lo sviluppo dell’idea-progetto, proprio al fine di dare allo stesso un corretto valore aggiunto europeo. In tal caso non c’è da preoccuparsi perché la Commissione e gli stessi Contact Point nazionali mettono a disposizione banche-dati dove la ricerca dei partner avviene automaticamente attraverso un matching che facilita l’incontro di soggetti di diversi Paesi incrociando i “desiderata” di ognuno e le relative proposte progettuali. I data-base sono di immediato accesso, tramite registrazione, e di facilissima consultazione ed inserimento-dati.

Ci sarebbe ancora moltissimo da dire, ma per ora ci limitiamo a suggerire ancora un paio di cose, solo in apparenza banali: nel riempire un formulario gli aspetti formali sono importanti almeno quanto quelli sostanziali: troppe volte, infatti, progetti anche fatti bene, complessi, in tema e teoricamente finanziabili non vengono neanche presi in considerazione per la mancanza (ad esempio) della firma del legale rappresentante, o per essere stati spediti in tempi e/o modi diversi da quelli indicati dal bando; insomma fare una gran fatica per scivolare su una buccia di banana è veramente un peccato, quindi sempre massima attenzione a quanto scritto sul bando perché ricordiamoci sempre che un bando è scritto una sola volta per tutti i Paesi membri (e talvolta includendone anche altri), ed ogni parola pesa settimane di lavoro.

L’ultimo consiglio che ci sentiamo di dare è quello di non innamorarsi troppo della propria idea, almeno nella fase della stesura della proposta progettuale. Essere asciutti, essenziali, andare subito al punto sono normalmente elementi vincenti, perché il progetto viene sempre valutato da esperti che non conoscono l’idea del proponente ma che vorrebbero comprenderla subito, sia nelle sue caratteristiche generali sia nel suo articolarsi. E questi esperti sanno che il vostro progetto dovrà rispondere a dettami ben precisi di una strategia, che voi avrete già letto studiando la documentazione a cui il bando fa riferimento. Più facilmente il valutatore comprenderà da dove volete partire e a cosa esattamente serve il contributo finanziario della Commissione che richiederete, ma anche quale sarà esattamente il valore-Europa che uscirà dal vostro progetto, tanto più alto sarà il punteggio ricevuto nell’apposita griglia (le tabelle e i criteri di valutazione fanno sempre parte del pacchetto di informazioni presenti nel bando), voce per voce.

In bocca al lupo!

(si ringrazia lo Sportello Europe Direct Lazio)

Nozioni di base di Europrogettazione (presentazione)