La riforma della programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione nasce con il Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 34 (cosiddetto Decreto Crescita), convertito con modificazioni nella Legge 28 giugno 2019, n. 58, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”, all’art. 44 ha previsto l’istituzione dei Piani di Sviluppo e Coesione (in breve PSC) per le Amministrazioni centrali, le Regioni e le Città metropolitane, in sostituzione dei diversi documenti programmatori variamente denominati operanti nei cicli di programmazione 2000/2006, 2007/2013 e 2014/2020 finanziati con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. I Piani, predisposti dall’Agenzia per la Coesione territoriale d’intesa con le amministrazioni interessate e sottoposti all’approvazione del CIPESS, riclassificano interventi già presenti in diversi strumenti di programmazione preesistenti e prevedono nuovi investimenti.
Al fine di rafforzare il carattere unitario delle politiche di coesione e della relativa programmazione e di valorizzarne la simmetria con i Programmi Operativi Europei, ciascun Piano è articolato per aree tematiche, in analogia agli obiettivi tematici dell’Accordo di Partenariato.
Successivamente alla diffusione della pandemia da COVID-19, il Governo ha inteso dare ulteriore impulso alle misure di rilancio economico e sociale con il Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto Decreto Rilancio), convertito con Legge 17 luglio 2020, n. 77, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, che agli articoli 241 e 242 ha indicato specifiche norme per il contributo del Fondo Sviluppo e Coesione e dei Fondi Strutturali al contrasto dell’emergenza COVID-19, volte ad ampliare la possibilità di rendicontare spese legate all’emergenza, assicurando la prosecuzione degli impegni già assunti nell’ambito della programmazione 2014-2020.
In particolare, l’art. 242 “Contributo dei Fondi strutturali europei al contrasto dell’emergenza Covid-19” approva ulteriori disposizioni in merito all’utilizzo, alla rendicontazione e alla riprogrammazione dei fondi strutturali, e stabilisce che il Ministro per il Sud e la coesione territoriale possa procedere alla definizione di appositi accordi con le Amministrazioni titolari dei programmi dei fondi strutturali europei. Il decreto stabilisce quindi che gli obiettivi e le azioni previste negli accordi potranno trovare copertura attraverso la riprogrammazione o la nuova assegnazione di risorse FSC, nell’ambito dei piani sviluppo e coesione delle amministrazioni titolari delle risorse finanziarie.
Con la Delibera n. 2 del 29 aprile 2021 il CIPESS ha approvato le disposizioni quadro che disciplinano le modalità di definizione, gestione e monitoraggio dei Piani di Sviluppo e Coesione (PSC), di cui all’art. 44 del citato Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34.
La delibera CIPESS prevede che per ciascun Piano sia prevista una “Autorità responsabile del PSC”, identificata immediatamente a seguito della prima approvazione del Piani di Sviluppo e Coesione in seno all’amministrazione titolare. Tale autorità è responsabile del coordinamento e della gestione complessiva del Piano in conformità alle norme applicabili e secondo il Sistema di Gestione e Controllo (in breve SI.GE.CO.) del Piano.
Le Amministrazioni titolari dei Piani operativi hanno come strumento di governance appositi Comitati di Sorveglianza, che svolgono funzioni di indirizzo, controllo e valutazione di ogni aspetto che riguarda l’attuazione del Piano Sviluppo e Coesione. Su specifiche questioni, la valutazione e l’approvazione finale spetta alla Cabina di Regia FSC, prevista dall’art. 1, comma 703, lettera c) della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 e istituita presso la Presidenza del Consiglio la con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25/02/2016, che oggi rappresenta la sede di confronto tra Stato ed Enti titolari di PSC sulla “definizione dei piani operativi per ciascuna area tematica nazionale, recanti l’indicazione dei risultati attesi e delle azioni e dei singoli interventi necessari al loro conseguimento, la relativa stima finanziaria, i soggetti attuatori a livello nazionale e regionale, i tempi di attuazione e le modalità di monitoraggio”.