FEAGA – Architettura della PAC 2023-2027

La nuova Politica agricola comune per l’Italia è definita nel Piano strategico nazionale della PAC (PSP) 2023-2027.

Anche per il quinquennio 2023-2027, come per le precedenti programmazioni, la politica europea di sostegno a favore del settore agricolo e dei territori rurali è articolata in due pilastri:

  1. il primo pilastro è composto a sua volta da due tipologie di interventi:
    • per il sostegno del reddito degli agricoltori, c.d. regime dei pagamenti diretti
    • gli interventi settoriali e gli strumenti per regolare la domanda e l’offerta nell’Organizzazione Comune dei Mercati (già OCM) unica, c.d. misure di mercato
  2. nel secondo pilastro sono compresi gli interventi di sviluppo rurale, finalizzati alla competitività delle imprese, alla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, nonché allo sviluppo economico e sociale dei territori rurali.

Alla base dei due pilastri, l’architettura della PAC 2023-2027 prevede un sistema di condizionalità rafforzata, un insieme di regole di conformità, che gli agricoltori sono tenuti a rispettare per accedere ai pagamenti diretti e agli interventi a superficie e a capo dello sviluppo rurale.

Il nuovo regime dei pagamenti diretti è stato concepito in maniera tale da prevedere cinque diverse componenti, di cui tre obbligatorie, le quali devono essere necessariamente programmate nell’ambito dei piani strategici nazionali della PAC, più due facoltative, attuate a scelta dei singoli Stati membri, in funzione degli specifici fabbisogni.

Le componenti obbligatorie sono:

  1. il sostegno di base al reddito per la sostenibilità, il tradizionale regime di aiuti c.d. “disaccoppiati”, il cui abbinamento annuale alla superficie ammissibile consente di ricevere l’erogazione di un contributo indipendentemente dalla coltura praticata e dalla produzione conseguita
  2. il sostegno redistributivo complementare al reddito per la sostenibilità, la cui finalità è di favorire una distribuzione più equa del sostegno pubblico, avvantaggiando le aziende di piccole e medie dimensioni, rispetto a quelle grandi
  3. il regime per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali (eco-schemi), attuato dagli Stati membri tramite una lista di pratiche agricole virtuose facoltative, la cui applicazione comporta delle ricadute positive dal punto di vista dei beni pubblici e una compensazione per gli agricoltori che decidono di aderire.

Le componenti facoltative, entrambe applicate in Italia, sono:

  1. il sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori per l’erogazione di un aiuto supplementare (supplemento giovani) per favorire il ricambio generazionale
  2. il sostegno accoppiato al reddito, destinato ad incentivare i settori, le produzioni e le specifiche attività agricole in condizioni di difficoltà da cui il bisogno di incentivi per migliorare la competitività, la sostenibilità o la qualità.

Gli interventi settoriali (già OCM) sono normati dal medesimo regolamento di base dei piani strategici nazionali (Regolamento (UE) n. 2021/2115), il quale conferma i cinque settori agricoli precedenti: ortofrutta, prodotti dell’apicoltura, settore vitivinicolo, luppolo (non applicato in Italia), olio d’oliva e le olive da tavola.

Gli Stati membri possono eventualmente introdurre gli interventi settoriali in altri comparti produttivi, in base alle necessità e ai fabbisogni rilevati a livello nazionale. L’Italia ha scelto di utilizzare questa possibilità per le patate fresche e refrigerate.

I pagamenti diretti della PAC, a gestione nazionale, sono interamente finanziati dall’Unione europea tramite il FEAGA – Fondo Europeo Agricolo di Garanzia. Gli agricoltori interessati ad accedere a queste tipologie di sostegno devono presentare una domanda all’ente erogatore dei pagamenti che per il Lazio è AGEA https://www.agea.gov.it/

Gli interventi di sviluppo rurale (c.d. II pilastro) sono normati dallo stesso Regolamento (UE) n. 2021/2115, il quale prevede otto tipologie di intervento:

  1. gli impegni in materia di ambiente, di clima ed altri impegni di natura gestionale (le misure agroambientali, forestali e per il benessere animale)
  2. i vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici (le indennità compensative per la montagna e per le zone svantaggiate)
  3. gli svantaggi territoriali specifici derivanti da determinati requisiti obbligatori (aree Natura 2000)
  4. gli investimenti, compresi quelli nell’irrigazione
  5. l’insediamento dei giovani agricoltori e dei nuovi agricoltori e l’avvio di imprese rurali
  6. gli strumenti per la gestione del rischio
  7. la cooperazione
  8. lo scambio di conoscenze e la diffusione delle informazioni.

Nell’ambito delle otto tipologie indicate, sulla base delle specifiche esigenze e fabbisogni individuati sul territorio, gli Stati membri programmano gli interventi che intendono attivare nella forma di “interventi nazionali con specifiche regionali”. Le singole Regioni e PP.AA. definiscono i loro interventi nei loro “Complementi regionali per lo Sviluppo rurale 2023-2027”, cofinanziati dal FEASR – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

Per informazioni sulla nuova PAC e il Complemento regionale per lo Sviluppo rurale 2023-2027 della Regione Lazio si vedano i nuovi menù PSP 2023-2027 e CSR FEASR