La nuova PAC introduce il concetto di condizionalità sociale ovvero vincola la concessione dei pagamenti diretti al rispetto di norme relative alle condizioni di lavoro e di impiego dei lavoratori agricoli, inclusa la salute e la sicurezza sul lavoro.
L’attuazione obbligatoria di questo principio a livello europeo sarà introdotta nel 2025, ma l’Italia è uno degli Stati Membri che ha deciso di anticiparla al 2023, definendo le norme relative all’applicazione in ambito nazionale con il Decreto interministeriale dell’11 novembre 2022, che ha coinvolto il MASAF di concerto con i ministeri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche sociali e della Salute.
L’atto normativo prevede che, in caso di violazioni, gli imprenditori agricoli perdano del tutto o in parte le somme previste e istituisce un sistema di flussi di dati relativi alle decisioni esecutive adottate dalle autorità competenti, relativi alla legislazione sociale e in materia di occupazione, a seguito dei controlli di competenza svolti nei confronti degli agricoltori e degli altri beneficiari che ricevono pagamenti diretti.
Responsabili dell’applicazione della legislazione sociale e in materia di occupazione saranno l’Ispettorato nazionale del Lavoro, i Vigili del Fuoco, il Ministero della Salute e Regioni (ASL). AGEA metterà poi a disposizione degli organismi pagatori le informazioni ricevute, utili all’attuazione della condizionalità sociale, al fine di attuare il meccanismo sanzionatorio di riduzione degli aiuti PAC nei riguardi dei beneficiari, a carico dei quali siano accertate delle violazioni.
Fonte: Rete Rurale Nazionale