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FEASR: Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale
Il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale o FEASR è fonte di finanziamento da parte dell’Unione europea per lo Sviluppo Rurale.
Per garantire maggiori possibilità di integrazione, nel 2014-2020, tutti i Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi ESI), compreso il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), concentrano il loro sostegno sul raggiungimento degli obiettivi principali della strategia Europa 2020 e sono coordinati nell’ambito di un Quadro strategico comune (QSC) e, a livello nazionale, dall’Accordo di partenariato.
Il sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR è disciplinato dal Regolamento (Ue) n.1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che abroga il regolamento (Ce) n. 1698/2005 del Consiglio.

Filiera
(fonte testo legale PSR)
La filiera (agro-alimentare, industriale, tecnologica) è un sistema articolato che comprende le principali attività, le tecnologie e le risorse che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto finito.
La filiera può essere definita corta o lunga in funzione del numero di soggetti coinvolti nella realizzazione del prodotto finale.
La filiera corta è quella in cui, negli scambi tra agricoltore e consumatore non viene implicato più di un intermediario.
L’intermediario può essere un rivenditore o anche un trasformatore. La filiera corta si concretizza nell’ambito della cooperazione di operatori economici che operano in territori omogenei.
Una filiera è considerata lunga quando prevede un numero maggiore di passaggi e di soggetti di filiera, che fanno subire alla materia prima processi più o meno articolati.
La filiera controllata è un sistema composto da aziende che rispettano un insieme di regole (standard) atte a disciplinare i passaggi subiti dal prodotto, nel caso dell’agricoltura, dal campo fino alla tavola. I principi alla base della filiera agroalimentare controllata sono la sicurezza alimentare e la rintracciabilità.

Focus – area
(fonte Rete Rurale Nazionale)
Per lo sviluppo rurale l’Unione europea ha individuato sei priorità, a loro volta suddivise in 18 focus-area. Le focus
area sono letteralmente “aree di intervento” e rappresentano i veri pilastri su cui poggia la strategia dei PSR. A ciascuna
focus-area infatti è assegnato un obiettivo specifico (Target) che dovrà essere raggiunto a fine programmazione,
attraverso Misure, Sottomisure e Operazioni.
Ogni Misura del PSR può corrispondere a più di una focus-area, così come ciascuna Sottomisura può essere allocata
contemporaneamente in più focus-area relative ad una priorità o su focus-area di differenti priorità.
All’articolo 5 del Regolamento UE n. 1305/2013, sono individuate le seguenti focus-area (FA) divise per Priorità (P):

P1) promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
FA-1a) stimolare l’innovazione, la cooperazione e lo sviluppo della base di conoscenze nelle zone rurali;
FA-1b) rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura, da un lato, e ricerca e innovazione, dall’altro, anche al fine di migliorare la gestione e le prestazioni ambientali;
FA-1c) incoraggiare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la formazione professionale nel settore agricolo e forestale.

P2) potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
FA-2a) migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende agricole, in particolare per aumentare la quota di mercato e l’orientamento al mercato nonché la diversificazione delle attività;
FA-2b) favorire l’ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e, in particolare, il ricambio generazionale.

P3) promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
FA-3a) migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali;
FA-3b) sostenere la prevenzione e la gestione dei rischi aziendali.

P4) preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
FA-4a) salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000 e nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell’agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell’assetto paesaggistico dell’Europa;
FA-4b) migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi;
FA-4c) prevenzione dell’erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi.

P5) incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
FA-5a) rendere più efficiente l’uso dell’acqua nell’agricoltura;
FA-5b) rendere più efficiente l’uso dell’energia nell’agricoltura e nell’industria alimentare;
FA-5c) favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia;
FA-5d) ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall’agricoltura;
FA-5e) promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale.

P6) adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
FA-6a) favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché dell’occupazione;
FA-6b) stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali;
FA-6c) promuovere l’accessibilità, l’uso e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali.