L’Assessorato Lavoro e nuovi diritti, Scuola e Formazione, Politiche per la ricostruzione, Personale attraverso la Direzione regionale Istruzione, Formazione e Politiche per l’Occupazione, ha pubblicato la prima edizione dell’avviso pubblico volto alla promozione di Lavori di pubblica utilità e cittadinanza attiva nelle aree di crisi complessa di Frosinone e di Rieti, per la realizzazione di iniziative di politica attiva del lavoro a favore dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e per la realizzazione di progetti a servizio della pubblica utilità diretti alle comunità di appartenenza.

L’avviso è stato definito in attuazione del Protocollo sulle Politiche attive del lavoro (PAL) e alla luce dell’Accordo quadro sottoscritto tra la Regione Lazio e le parti Sociali per la gestione delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa di Frosinone e Rieti.

La finalità della misura è quella di offrire un sostegno a soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e di contrastare la disoccupazione di lunga durata, attraverso l’attuazione di iniziative mirate all’impiego temporaneo e straordinario in lavori di pubblica utilità da attivare nelle aree di crisi complessa di Frosinone e Rieti, generando un intervento produttivo capace di mantenere attivi nel mercato del lavoro individui che attualmente ne sono esclusi, favorendone la rioccupazione.

Le proposte devono prevedere, anche nella forma di costituzione di un partenariato pubblico-privato, la realizzazione di progetti di miglioramento dei servizi individuati dai Comuni rivolti alla cittadinanza, come ad esempio:

  • servizi bibliotecari e museali, riordino di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico e amministrativo;
  • valorizzazione di beni culturali ed artistici anche mediante attività di promozione, allestimento e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti ed attrezzature del territorio nonché di riordino, recupero e valorizzazione di testi e documenti di interesse storico o culturale;
  • attività di abbellimento urbano e rurale;
  • servizi ambientali e di sviluppo del verde, progetti speciali in materia relativi alla tutela e benessere ambientale;
  • custodia e vigilanza di impianti e attrezzature sportive, centri sociali, centri socio-assistenziali, educativi e culturali, luoghi pubblici;
  • assistenza anziani, supporto scolastico;
  • controllo del territorio, ai fini della garanzia della salute pubblica, la tutela dell’ambiente con particolare riguardo alla componente faunistica;
  • altri servizi di interesse pubblico, con carattere di straordinarietà e temporaneità.

I lavoratori che partecipano ai progetti di pubblica utilità (LPU) svolgono una politica attiva del lavoro ai sensi del D.lgs. 150/2015 e in quanto tale non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro.

L’iniziativa prevede l’erogazione di un contributo mensile pari ad €580,00 a favore del destinatario, incompatibile con la percezione del reddito di cittadinanza, e la pensione di cittadinanza ex D.L. 28 gennaio 2019, n. 4, convertito in legge 28 marzo 2019, n. 26 a fronte di un impegno massimo di 24 mesi per un impegno settimanale pari a 20 ore per ciascun lavoratore in mobilità impiegato nella realizzazione delle attività definite e programmate dal partenariato pubblico-privato.

Il lavoratore in mobilità non ha diritto ad alcun ulteriore contributo – eccetto copertura Inail, Irap e Assicurazione- qualora l’indennità di mobilità in deroga sia pari o superiore all’importo di 580,00 euro.

Il lavoratore in mobilità ha diritto ad un contributo pari alla differenza tra quanto percepito con la mobilità e l’importo di euro 580,00 qualora l’indennità di mobilità percepita sia inferiore a euro 580,00. In ogni caso, l’indennità complessiva non potrà superare l’importo degli euro 580,00.

Il rifiuto senza giustificato motivo all’offerta LPU fa decadere il percettore dal beneficio della mobilità in deroga.

Il lavoratore in mobilità può rifiutare l’offerta solo qualora si collochi oltre i 50 Km dalla sua residenza.

Sono a carico della Regione le spese relative a:

  • forme assicurative presso l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) contro gli infortuni e le malattie professionali connesse allo svolgimento dell’attività svolta (€ 90,00 ca. / anno per ciascun beneficiario; € 7,50 mese);
  • polizza assicurativa per la responsabilità civile verso terzi (€ 26,00 ca. / anno per ciascun beneficiario; € 2 mese);
  • IRAP (attualmente pari a 8,50% dell’indennità erogata mensilmente; € 592,00 ca / anno per ciascun beneficiario; € 49,00 ca. mese)
  • Eventuale differenza tra indennità di mobilità in deroga e l’assegno mensile pari ad € 580,00.

Tenendo conto dei parametri sopra citati, il costo per l’attivazione di un singolo LPU non può superare l’ammontare di euro 15.336,00 per 24 mesi.

Per ognuno dei partecipanti alla politica attiva è riconosciuto, inoltre, un voucher di euro 200,00 per acquisto libri o corsi di formazione per sé o per i propri conviventi stabili.

Per l’avviso sono stanziate complessivamente risorse pari a € 3.000.000 a valere sul PR FSE+ 2021-2027 Priorità 1. “Occupazione”, obiettivo specifico a).

Soggetti proponenti

I progetti possono essere presentati da:

  • uno o più Comuni, Unioni di Comuni, in veste di soggetto proponente, localizzate nelle aree complesse Frosinone e Rieti;

e, ove si optasse per la costituzione di un partenariato pubblico-privato, da uno o più Comuni e da:

  • Enti del terzo settore, fondazioni, consorzi, cooperative sociali (di tipo A e di tipo B), associazioni, selezionati dai Comuni attraverso apposita procedura di evidenza pubblica (anche soggetti già convenzionati con il Comune per progetti di lavori di pubblica utilità in corso di attuazione).

Gli organismi di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori potranno partecipare al progetto esclusivamente in qualità di soggetti a supporto per facilitare l’attuazione dell’intervento in particolare informando i Comuni e i lavoratori dell’opportunità lanciata dalla Regione Lazio, ma non potranno svolgere il ruolo di esecutore delle attività progettuali.

Il numero massimo di destinatari previsti per ciascun progetto è determinato in base alla classe demografica di appartenenza del/dei Comune/i proponente/i, come di seguito riportato (riferimento dato ISTAT popolazione residente al 1° gennaio 2020):

Classe demograficaMassimale destinatari
fino a 5.000 ab.10
da 5.001 a 10.000 ab.20
da 10.001 a 20.000 ab.40
da 20.001 a 50.000 ab. e oltre80

In caso di aggregazioni di due o più Comuni, il numero massimo di destinatari per progetto è calcolato dalla somma dei singoli massimali delle Amministrazioni comunali partecipanti, facendo specifico riferimento ai singoli Comuni partecipanti.

Ogni soggetto proponente può presentare massimo due proposte progettuali.

Destinatari

Sono destinatari dell’iniziativa i disoccupati, ai sensi della normativa vigente, percettori di mobilità in deroga che maturano il requisito pensionistico nei due anni successivi dall’avvio dei progetti con residenza o domicilio nei Comuni delle aree di crisi complessa di Rieti e Frosinone.

Scadenze delle proposte progettuali

Le proposte progettuali dovranno essere presentate a partire dalle ore 9:00 del giorno successivo alla pubblicazione sul BUR del provvedimento che approva l’Avviso, fino ad esaurimento delle risorse stanziate e comunque entro le ore 17:00 del 30 giugno 2023.

Modalità di presentazione delle proposte progettuali 

I progetti devono essere presentati esclusivamente attraverso la procedura telematica accessibile dal sito https://www.regione.lazio.it/sigem.

La procedura telematica è disponibile in un’area riservata del sito, accessibile previa registrazione del soggetto proponente e successivo rilascio delle credenziali di accesso (nome utente e password). I soggetti già registrati potranno accedere inserendo le credenziali in loro possesso. L’inserimento delle credenziali permette l’accesso alla compilazione di tutte le sezioni previste per la presentazione della proposta progettuale.

Ai fini della ammissione, faranno fede i dati presenti all’interno del sistema. Al termine della fase di inserimento, la procedura informatica consentirà l’invio del formulario, operazione che blocca le modifiche e assegna il codice di riferimento univoco alla proposta progettuale.

Responsabile del procedimento

Ai sensi della L. 241/90 e s.m.i., il responsabile unico del procedimento è il Dott. Paolo Giuntarelli, Dirigente dell’Area Predisposizione degli Interventi della Direzione regionale Istruzione, Formazione e Politiche per l’Occupazione.

Contatti

Per assistenza e supporto in fase di presentazione delle proposte scrivere esclusivamente a lpufseplus@regione.lazio.it.

Documentazione di riferimento