Ristoro Lazio Irap, un sostegno per le imprese colpite dalla crisi Covid

Dalla Regione 51 milioni per contributi a fondo perduto fino a 25.000 euro, il bando sarà pubblicato nelle prossime settimane

Si chiama Ristoro Lazio Irap e stanzia 51 milioni di euro a fondo perduto per sostenere le micro, piccole e medie attività economiche particolarmente colpite dalla crisi.

E’ il provvedimento adottato dalla Giunta della Regione Lazio a sostegno delle imprese che nei mesi scorsi hanno subito chiusure o limitazioni dell’attività a causa del diffondersi della pandemia da COVID 19.

Potranno ricevere i fondi di Ristoro Lazio Irap, che verranno erogati tramite un bando pubblicato da LazioCrea nelle prossime settimane, le Mpmi (micro, piccole e medie imprese) appartenenti a 283 distinti codici Ateco: tutti quelli elencati nei DL Ristori bis e quater (ad eccezione di cinema, teatri, taxi e Ncc perché già ristorati con altre misure regionali ad hoc) e tutti quelli di commercio all’ingrosso, commercio al dettaglio e servizi alla persona che sono stati chiusi dai decreti di marzo.

L’importo del ristoro – un contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 25.000 euro a impresa – sarà pari alla rata dell’acconto Irap 2020, originariamente dovuta dalle imprese entro il 30 novembre.

Il riferimento alla rata Irap è pensato per rendere automatico il calcolo delle somme e più rapida la loro erogazione.

Più in dettaglio, i ristori saranno destinati a:

  • Pubblici esercizi, come ristoranti, bar, gelaterie, enoteche, pasticcerie ecc.;
  • Operatori del Turismo, come attività ricettive alberghiere e non (B&B ecc.), campeggi, ostelli, agenzie di viaggi, tour operator, guide turistiche ecc.;
  • Attività di organizzazione di convegni, fiere, feste, cerimonie;
  • Attività legate a tempo libero e benessere: discoteche, parchi tematici, centri benessere e termali, spa ecc.;
  • Attività del settore della cultura come musei, servizi di biglietteria di eventi, noleggi di strutture e attrezzature per spettacoli e manifestazioni, biblioteche, giardini zoologici ecc.) ad eccezione di cinema e teatri per i quali la Regione ha già pubblicato due avvisi specifici;
  • Attività del settore dello sport (attività di corsi sportivi, palestre, piscine ecc.) che non abbiano già usufruito della specifica misura regionale per Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche;
  • Attività del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, chiuse dai decreti di marzo, oltre ad agenti e rappresentanti di commercio;
  • Attività di servizi alla persona (barbieri, parrucchieri, estetisti ecc.).

Qui i 283 codici Ateco che identificano le differenti tipologie di imprese beneficiarie del provvedimento.