Azienda Agricola Mancini Luca


“Il mio obiettivo? Essere al passo con i tempi adattando i vecchi metodi.” Luca ha ereditato l’azienda che fu dei bisnonni a 27 anni, nel 2016, e da quel giorno è iniziata la sua attività agricola in una terra, la Maremma laziale, che da sempre regala soddisfazioni a chi sa coltivarla con passione.



Beneficiario: Azienda agricola Mancini Luca
Referente: Luca Mancini
Località: Tuscania (VT)
Priorità: 2
Misura: 6.1.1 Aiuti all’avviamento aziendale per giovani agricoltori
Spesa totale ammissibile: 70.000 €
Contributo FEASR: 43,12%
Sito: n/a

Tipo di intervento: aiuto a un giovane imprenditore per l’impianto del mandorleto e dell’asparagiaia, la realizzazione della recinzione per l’elicicoltura (allevamento di lumache), l’acquisto di una nuova trincia e la messa in sicurezza delle attrezzature aziendali.



Luca, raccontaci in cosa consiste il tuo lavoro.

La mia azienda agricola opera sui terreni che furono dei miei nonni e bisnonni. Rappresento la quarta generazione di agricoltori che in questa terra hanno trovato terreno fertile per la loro attività. Mi dedico principalmente alla coltivazione e alla cura del mandorleto, all’asparago selvatico e alla canapa sativa. 

Sono coltivazioni così diverse tra loro e non di largo consumo.

Si. Quella del mandorleto è stata una scelta basata sul fatto che la nostra terra, la maremma laziale, ha determinate caratteristiche che rendono ottimale la sua coltivazione. La vicinanza con l’aria di mare, i terreni pianeggianti e la terra fertile mi hanno spinto a destinarne gran parte dell’azienda. La canapa sativa è un’introduzione più recente e viene usata principalmente per ricavarne olio destinato al consumo alimentare. L’asparago selvatico si è scoperto poi un buon prodotto per il mercato della filiera corta che sempre più caratterizza le piccole aziende come la mia.

Un’azienda piccola ma dinamica. Quali innovazioni hai pensato di introdurre nella tua azienda e quali benefici hai tratto dal contributo del PSR?

Il PSR ha finanziato la maggior parte delle attività esistenti e altre che sono ai nastri di partenza come l’elicicoltura (NdR allevamento di lumache). I “beneficiari” della misura alla quale ho partecipato, quella sull’avviamento per i giovani agricoltori, sono stati il mandorleto, l’impianto dell’asparagiaia, la recinzione per l’elicicoltura, una nuova trincia e la messa in sicurezza delle attrezzature aziendali. Il mio obiettivo è stare al passo con i tempi adattando i vecchi metodi. La mia azienda non ha bisogno di attrezzature all’avanguardia ma di idee innovative capaci di adattare quelle lasciate in eredità da chi mi ha preceduto.

Sostegno agli impianti di coltivazione, nuove sfide come l’elicicoltura e una nuova trincia: l’avresti fatto senza i fondi europei?

Assolutamente no. Il sostegno dei fondi europei, e qui penso di parlare per tutta la categoria, è necessario per noi giovani agricoltori. Abbiamo tante idee e a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto viviamo in un mondo dove l’agricoltore non lavora isolato nel suo terreno. Il PSR serve a tradurre queste idee in realtà.

In base alla tua esperienza mi sembra di capire che consiglieresti anche ad altri di usufruire dei fondi del PSR.

L’ho detto prima, è uno strumento che aiuta a realizzare nel concreto i progetti che troppo spesso rimangono su un pezzo di carta.

Un’ultima domanda e ti lasciamo al tuo amato mandorleto: come immagini il futuro della tua azienda da qui a 10 anni?

Quello che ripeto spesso è che lavorare il campo per me è un feedback diretto sulla felicità. Ti guardi indietro e ti accorgi che quello che hai seminato giorno dopo giorno crescerà. In futuro vedo una sempre più stretta connessione tra la mia azienda e il territorio. Vorrei ad esempio che l’olio di canapa e i prodotti del mandorleto siano parte identitaria delle nostre terre. Un souvenir per i turisti che trascorrono le estati nei nostri borghi e prodotti di uso comune per chi, come me, questo territorio lo vive.