Sostenere investimenti volti a migliorare le infrastrutture preesistenti dei porti di pesca, delle sale per la vendita all’asta, dei siti di sbarco e dei ripari di pesca, inclusi gli investimenti destinati a strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini con l’obiettivo di migliorare la qualità, il controllo e la tracciabilità dei prodotti sbarcati, accrescere l’efficienza energetica, contribuire alla protezione dell’ambiente e migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro.

È l’avviso pubblico approvato dalla Regione Lazio afferente la Misura 1.43 del PO FEAMP 2104/2020 e destinato a:

  • imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • imprese di servizi per il settore pesca e acquacoltura;
  • enti pubblici e autorità portuali.

Tutte le imprese richiedenti devono essere regolarmente iscritte alla Camera di Commercio.

L’avviso, che stanzia complessivamente 768.220,95 euro, ammette un investimento massimo sarà pari a 400.000 euro, mentre l’investimento minimo ammissibile sarà pari a 25.000 euro.

I progetti avranno una quota di cofinanziamento pubblico pari al 50% della spesa ammissibile.

Le spese ammissibili riguardano i costi sostenuti per l’attuazione dell’operazione chiaramente connessi all’attività di progetto e prevedono:

  • interventi di riqualificazione fisica dei porti pescherecci (rifacimento pavimentazioni, impianti di illuminazione, arredo urbano, realizzazione sotto-servizi, impiantistica);
  • acquisto di macchinari e attrezzature;
  • impianti di rifornimento carburante, ghiaccio, approvvigionamento d’acqua, ecc.;
  • ristrutturazione di banchine o di approdi già esistenti;
  • opere murarie e impiantistiche strettamente inerenti il progetto;
  • costruzione, ammodernamento ed ampliamento di banchine;
  • realizzazione o recupero scali di alaggio;
  • recupero o nuova realizzazione di piccoli ripari di pesca;
  • riqualificazione di sale per la vendita all’asta anche attraverso infrastrutturazioni immateriali (sistemi informativi di gestione della sala);
  • realizzazione di impianti per lo stoccaggio ed il recupero dei rifiuti marini;
  • investimenti in macchinari ed attrezzature strettamente connessi alla funzionalità dei porti di pesca (travel lift, gru per alaggio);
  • acquisto di attrezzature e macchinari funzionali alla cantieristica per imbarcazioni da pesca;
  • realizzazione o potenziamento impianti di produzione ghiaccio e di erogazione acque in area portuale da destinare esclusivamente ad operatori nel comparto della pesca;
  • realizzazione di nuovi edifici connessa all’ampliamento delle attività imprenditoriali nel settore della pesca in area portuale la cui spesa massima ammissibile non può essere superiore il 30% dell’investimento complessivo al netto delle spese generali, al netto delle spese dello stesso e dell’impiantistica;
  • riqualificazione di immobili esistenti per l’ampliamento delle attività imprenditoriali nel settore della pesca in area portuale: per tali iniziative la spesa massima ammissibile non potrà essere superiore al 30% dell’investimento complessivo al netto delle spese generali e al netto delle spese dello stesso e dell’impiantistica;
  • investimenti in attrezzature tecnologiche e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto; – attrezzature per l’attività in leasing;
  • attrezzature per diminuire la movimentazione manuale di carichi pesanti, escluse le macchine direttamente connesse alle operazioni di pesca;
  • dispositivi di protezione acustica e termica e apparecchi di ausilio alla ventilazione; – segnali di emergenza e di allarme di sicurezza;
  • analisi e valutazione dei rischi per individuare i rischi che incombono sui pescatori in porto, al fine di adottare misure atte a prevenirli o attenuarli;
  • spese materiali per indagini/analisi preliminari (ad esempio analisi chimico-fisiche, verifiche strutturali, rilievi geologici, etc.);
  • guide e manuali per migliorare le condizioni di lavoro;
  • generatori a efficienza energetica;
  • acquisto di immobili, terreni edificati e non nei limiti del 10% della spesa totale ammissibile dell’operazione considerata.

Per i siti in stato di degrado e per quelli precedentemente adibiti a uso industriale che comprendono edifici, tale limite è aumentato al 15%. In casi eccezionali e debitamente giustificati, il limite può essere elevato al 20% per operazioni a tutela dell’ambiente. Tale spesa è ammissibile purché gli immobili siano direttamente connessi alla finalità dell’operazione prevista e che non siano stati oggetto, nel corso dei 10 anni precedenti alla data di presentazione della domanda, di un finanziamento pubblico.

Le spese generali collegate all’operazione finanziata e necessarie per la sua preparazione o esecuzione, quantificate forfettariamente sono ammissibili a cofinanziamento fino ad una percentuale massima del 12% dell’importo totale ammesso.

Le domande di sostegno dovranno essere inviate a mezzo PEC entro il 30 giugno 2020 (termine prorogato con la determinazione n. G05965 del 19 maggio 2020) esclusivamente ai seguenti indirizzi:

La domanda di sostegno, completa della relativa documentazione, deve riportare in oggetto la dicitura “Misura 1.43 del PO FEAMP 2014-2020 – Domanda di sostegno”. I documenti devono essere firmati e scansionati o firmati digitalmente e allegati al messaggio inoltrato di posta elettronica certificata in formato pdf.

Contatti

Per informazioni:

Area: politiche di prevenzione e conservazione della fauna selvatica e gestione delle risorse della pesca e dell’acquacoltura

Via del Serafico, 107 – 00142

Telefoni: 0651688293 / 0651688139 / 0651689453

E-mail: mmadonia@regione.lazio.it / gruffini@regione.lazio.it / lberardi@regione.lazio.it

oppure all’Area Decentrata Agricoltura della Provincia di appartenenza.

Di seguito l’elenco delle Aree Decentrate Agricoltura:

ADA Lazio Sud – Via Romagnoli 25 – 04100 Latina (LT) – 04100 Telefono: 0773446622

ADA Lazio Centro – Via Rodolfo Lanciani, 38 – 00162 Roma (RM) Telefono: 0651686615

ADA Lazio Nord – Via Romiti, 80 – 01100. Telefono: 0761298602

Documentazione di riferimento