Sostenere l’agricoltura per favorire l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo dei soggetti in condizioni svantaggiate, favorendo al contempo la coesione territoriale e lo sviluppo di un’economia solidale.

Sono queste le principali finalità dell’avviso pubblico finanziato con risorse del POR FSE – 2014-2020 e incluso nell’Asse II – Inclusione sociale e lotta alla povertà – Priorità di investimento 9 i) Obiettivo specifico 9.1 “Reti per lo sviluppo dell’agricoltura sociale per l’inserimento socio – lavorativo di soggetti in condizioni di svantaggio”.

Il bando, che punta a superare la logica del mero assistenzialismo, coniuga pertanto l’utilizzo delle risorse agricole e il processo produttivo multifunzionale con lo svolgimento di attività sociali al fine di generare benefici inclusivi, sostenere percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura che favoriscano la coesione sociale e riducano il rischio di marginalizzazione.

A beneficiare dell’avviso, che stanzia la somma complessiva di 3.200.000 euro, sono le ATI/ATS costituite/costituende finalizzate alla realizzazione di Reti per lo sviluppo dell’agricoltura sociale.

Il capofila dell’ATI/ATS dovrà essere uno tra i soggetti del terzo settore, insieme ad almeno uno dei seguenti soggetti:

  • cooperative sociali di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 18 agosto 2015, n. 141 che esercitano attività agricole e che svolgono o hanno svolto attività di Agricoltura Sociale, negli ultimi cinque anni dalla presentazione della candidatura al presente Avviso e/o – imprenditore agricolo di cui all'articolo 2135 del codice civile
  • operatore accreditato per la Formazione Professionale ai sensi della normativa regionale per le utenze speciali.

L’ATI/ATS potrà comprendere anche la presenza di università e altri enti pubblici.

Destinatari sono invece i soggetti in condizione di svantaggio così intesi:

  • giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio economico e sociale definito dai seguenti elementi: inoccupazione persistente, famiglie multiproblematiche, condizioni a rischio per uso stupefacenti e micro criminalità;
  • persone prese incarico e/o censite dai servizi socio-sanitari con problemi di dipendenza da alcool e sostanza stupefacenti o psicotrope, da gioco d’azzardo patologico nonché di altre forme di dipendenze anche non legate a sostanze;
  • persone dimesse da ospedali psichiatrico-giudiziari;
  • persone in misura alternativa alla detenzione o in misura di sicurezza in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna;
  • donne vittime di violenza prese in carico dalla rete antiviolenza e avviate verso percorsi di autonomia;
  • disabili (art.3 comma 1 della legge 104/92) e/o persone con disagio psichico diagnosticato dalle strutture sanitarie pubbliche, con esclusione dei soggetti per cui sia certificata la non collocabilità al lavoro;
  • migranti che godano dello stato richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale. 

Le ATI/ATS potranno presentare una sola proposta progettuale per un solo ambito territoriale, ciascun progetto potrà ottenere un contributo dell’importo massimo di 400.000 euro che verrà erogato in tre tranche:

  • anticipo pari al 40% del contributo;
  • secondo anticipo pari al 40% del contributo;
  • pagamento finale commisurato all’importo riconosciuto

Il progetto potrà avere una durata massima di 12 mesi e, per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative le azioni che lo articolano non potranno superare gli 11 mesi.

Le proposte progettuali dovranno pervenire dalle ore 9 del 4 giugno 2019 alle ore 12 del 26 luglio 2019 (termine prorogato dalla determinazione n. G06817 del 21 maggio 2019, che ha anche rettificato l'avviso) ed essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma online SiGeM.

La procedura telematica è disponibile in un’area riservata del sito, accessibile previa registrazione del soggetto proponente e successivo rilascio delle credenziali di accesso (nome utente e password).

I soggetti già registrati potranno accedere inserendo le credenziali in loro possesso. L’inserimento delle credenziali permette l’accesso alla compilazione di tutte le sezioni previste per la presentazione della proposta progettuale.

Ai fini della ammissione, faranno fede i dati presenti all’interno del sistema. Al termine della fase di inserimento, la procedura informatica consentirà:

  • l’invio del formulario, operazione che blocca le modifiche e assegna il codice di riferimento univoco alla proposta progettuale;
  • la trasmissione della domanda di ammissione a finanziamento e di tutti i documenti allegati, prodotti dalla procedura telematica, debitamente firmati e scansionati in formato pdf.

La procedura di presentazione del progetto è da ritenersi conclusa solo all’avvenuta trasmissione di tutta la documentazione prevista dall’Avviso e prodotta dal sistema.

A seguito dell’istruttoria amministrativa e della valutazione svolta sulla base dei criteri di selezione, la Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio approverà con atti dirigenziali pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (BURL) e su questo sito l’elenco delle “domande non ammissibili” e la graduatoria unica regionale delle domande di sostegno ammissibili, con indicazione di quelle che, fino alla concorrenza delle risorse finanziarie disponibili, possono essere finanziate (domande “ammesse a finanziamento”) e quelle che, seppure ammissibili, non possono essere finanziate (domande “ammissibili ma non finanziate per carenze di fondi”).

Le condizioni per l’attribuzione dei criteri e dei relativi punteggi debbono essere possedute e dimostrate dal richiedente in fase di presentazione della domanda di sostegno iniziale.

Contatti

Per fornire assistenza e supporto anche in fase di presentazione delle proposte è possibile rivolgersi al seguente indirizzo di posta elettronica, agricolturasociale@regione.lazio.it e al n° telefonico 06 5168 4947, a partire dal secondo giorno di pubblicazione dell’avviso e fino a tre giorni prima della scadenza.

 

Documentazione di riferimento