Attivare percorsi integrati che possano sostenere le donne (giovani e adulte) vittime di violenza nell’acquisizione o nel rafforzamento di conoscenze e competenze necessarie alla ricerca attiva del lavoro e all’inserimento lavorativo.

È questo l’obiettivo dell’avviso pubblico approvato dalla Regione Lazio che rappresenta una delle iniziative di lancio del Protocollo di Intesa per le Politiche attive del Lavoro, sottoscritto lo scorso 4 marzo tra Regione Lazio, Assessorato Lavoro e nuovi diritti, Scuola e Formazione, Politiche per la ricostruzione, Personale, Istruzione, Formazione e Lavoro, e Parti Sociali, e approvato dalla Giunta regionale.

L’avviso è rivolto a donne, giovani e adulte, vittime di violenza residenti o domiciliate sul territorio della regione Lazio, accolte/ospitate di Centri Antiviolenza e dalle Case Rifugio gestite dalle Associazioni sul territorio della Regione Lazio

L’intento specifico è fronteggiare le criticità e fornire alle donne vittime di violenza nuove occasioni di uscita da percorsi protetti di presa in carico e verso progetto di autonomia economica.

Possono presentare proposte progettuali le Associazioni presenti sul territorio regionale che gestiscono i Centri Antiviolenza/Case Rifugio in modo che ciascun proponente possa identificare i fabbisogni puntuali e progettare un percorso integrato ad hoc per le esigenze delle destinatarie identificate.

Le Associazioni devono essere accreditate presso la Regione Lazio e aver maturato un’esperienza di almeno 5 anni nell’ambito delle attività inerenti la violenza di genere.

In fase di presentazione della proposta progettuale, l’Associazione proponente può presentarsi in partenariato, sotto forma di ATI/ATS, con i soggetti qualificati alla realizzazione delle attività (enti di formazione, Università, imprese, fondazioni, terzo settore, ecc.), aventi almeno una sede operativa nella Regione Lazio.

Le proposte progettuali dovranno garantire l’empowerment delle donne vittime di violenza, in funzione degli specifici fabbisogni delle destinatarie interessate e dovranno garantire un approccio personalizzato, ancorché il progetto presentato sia rivolto a gruppi variabili (per dimensione e tipologia di attività) di destinatarie.

I progetti presentati potranno riguardare, in funzione delle esigenze individuate, percorsi personalizzati per gruppi di destinatarie, da costruire attraverso la composizione delle seguenti Azioni:

  • Azione A “Percorsi formativi integrati”

  • Azione B “Tirocini per donne vittime di violenza”

Le destinatarie partecipanti alle azioni previste dal presente avviso vedranno assegnata una priorità nell’accesso agli incentivi che la Regione Lazio erogherà ai fini del supporto alla creazione di impresa nell’ambito di futuri avvisi pubblici cofinanziati dal FSE.

 

Azione A “Percorsi formativi integrati”

Le attività formative relative alla presente Azione, in considerazione delle particolari e specifiche caratteristiche delle destinatarie, dovranno essere articolate secondo una struttura modulare possibilmente flessibile e personalizzata, e dovranno essere privilegiate metodologie formative attive e adeguate anche ponendo particolare attenzione alle esigenze delle donne vittime di violenza.

I percorsi formativi avranno dovranno realizzarsi nell’arco temporale di 12 mesi e dovranno riferirsi ad un profilo professionale presente all’intero del repertorio regionale e riguardare:

  • A1: una o più unità di competenza (U.C.) previste dal profilo di riferimento. In esito al percorso verrà rilasciato un attestato di frequenza con dichiarazione di apprendimento
  • A2: tutte le U.C. che compongono il profilo di riferimento, con rilascio di qualifica professionale.

I profili professionali presenti nel repertorio regionale sono consultabili sul sito https://www.regione.lazio.it/cittadini/formazione.

In ragione di specifiche esigenze che dovessero manifestarsi da parte delle destinatarie, è possibile presentare progetti che attengano anche ad altri settori/profili oggetto di formazione, a partire dalle professionalità inerenti il settore dell’agricoltura, purché riconducibili a quanto stabilito nel repertorio regionale con riferimento alle unità di competenza e/o alle qualifiche professionali.

Le scelte operate in sede progettuale dovranno essere debitamente motivate, sia sul fronte dei fabbisogni sia sul fronte dei risultati attesi, anche attraverso una descrizione dei percorsi previsti in uscita dal periodo di presa in carico, al fine di garantire la massima corrispondenza tra proposte ed effettivi fabbisogni delle destinatarie dell’intervento.

La durata dei percorsi per le Azioni A1 e A2 è quella relativa ai profili professionali di riferimento e alle UC che li articolano.

I percorsi dovranno pertanto prevedere le seguenti attività:

  1. Orientamento mirato, che dovrà favorire la scelta del successivo percorso di formazione fra quelli proposti dal progetto;
  2. Formazione: il percorso formativo dovrà essere progettato sulla base del profilo professionale presente nel repertorio regionale e potrà riguardare una o più unità di competenza del profilo di riferimento o tutte le UC nel caso di percorsi con rilascio di qualifica professionale. Poiché le destinatarie sono un numero ridotto, non è previsto un numero minimo per la costituzione dell’aula e l’avvio dei percorsi di formazione.
  3. Accompagnamento in uscita: consulenza individualizzata di durata fra un minimo di 15 ed un massimo di 20 ore per allieva, finalizzata a favorire l’inserimento professionale.

Il progetto formativo – fatte salve specifiche situazioni debitamente motivate – deve prevedere un impegno mensile minimo di 96 ore, pari a 24 ore settimanali minime.

Al termine del corso, dovrà essere previsto un esame finale (extra ore di formazione per un massimo di 2 giornate) per il rilascio del certificato di qualificazione professionale.

Le proposte progettuali afferenti all’Azione A1 e A2 dovranno chiaramente evidenziare contenuti e soluzioni specificatamente previste in relazione alle tipologie di destinatarie delle azioni stesse.

Costituisce fattore premiante in fase di valutazione delle proposte progettuali la presenza di un partenariato con soggetti qualificati che possano contribuire a rafforzare il buon esito iniziative dal punto di vista della qualificazione ulteriore dei percorsi, dell’ampiezza numerica e delle fragilità della platea dei destinatari e della capacità di creare collegamenti verso l’esperienza professionale e lavorativa.

Tutti i percorsi formativi devono prevedere, pena l’esclusione dalla valutazione, i seguenti moduli formativi:

  1. modulo di almeno 8 ore relativo alle tematiche della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro;
  2. modulo di almeno 12 ore relativo ai diritti/doveri di cittadinanza, comprendenti anche l’orientamento ai servizi del territorio e i temi delle pari opportunità.

Inoltre, nella formulazione delle proposte, i soggetti proponenti devono assicurare che le stesse contengano:

  • le finalità generali dell’operazione e i risultati attesi esplicitando gli obiettivi formativi del percorso/i di formazione previsti, in relazione alle caratteristiche, qualifiche e competenze professionali delle destinatarie che si intendono coinvolgere;
  • la coerenza tra gli interventi previsti, gli obiettivi specifici e i risultati attesi rispetto agli interventi previsti;
  • i contenuti e le soluzioni specificatamente previste in relazione alle tipologie di destinatari delle azioni stesse;
  • le modalità organizzative ed i ruoli e gli impegni dei diversi soggetti coinvolti nell’attuazione delle operazioni;
  • l’impiego di strumentazione di verifica iniziale, in itinere e finale dell’efficacia dell’azione svolta su ogni singola destinataria coinvolta.

Tutte le attività devono svolgersi sul territorio regionale.

 

Azione B “Tirocini per donne vittime di violenza”

prevede la realizzazione di tirocini extracurriculari presso soggetti ospitanti privati, presenti sul territorio regionale, quale misura di politica attiva finalizzata a promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché ad arricchire il bagaglio esperienziale delle donne con l’obiettivo di accrescerne l’occupabilità e promuovere concrete occasioni di impiego.

I tirocini dovranno avere una durata di 6 o 12 mesi, salvo interruzione anticipata Sono soggetti ospitanti le imprese, le fondazioni, le associazioni e gli studi professionali aventi almeno una sede operativa nel territorio della Regione Lazio.

La sede di realizzazione del tirocinio deve essere situata nella Regione Lazio.

Il finanziamento del tirocinio riguarda:

A) le spese dirette del personale relative allo svolgimento del tirocinio, le quali si riferiscono a:

  • promozione: attività poste in essere dal soggetto promotore finalizzate all’attivazione del tirocinio quali a titolo esemplificativo: preselezione o incrocio tra domanda e offerta, scouting di soggetti ospitanti potenzialmente interessati ad accogliere il tirocinante, le attività amministrative legate all’avvio del tirocinio (raccolta documentazione e certificazioni in ordine ai requisiti di partecipazione, definizione del progetto formativo, stipula delle convenzioni, ecc);
  • spese relative all’indennità di tirocinio erogata dal soggetto promotore al tirocinante, verificato il rispetto delle condizioni di frequenza minime richieste dall’avviso
  • tutoraggio specialistico che il soggetto promotore garantisce al tirocinante e che si sostanzia in una attività di accompagnamento personalizzata da parte di un operatore specializzato messo a disposizione dal soggetto promotore in favore del tirocinante, finalizzata a facilitare l’inserimento del tirocinante nel contesto produttivo del soggetto ospitante, verificare il buon andamento del tirocinio, a consentire l’acquisizione di competenze ed abilità del tirocinante in base a quanto stabilito nel progetto formativo a favorire la soluzione di criticità che possono insorgere durante il tirocinio.

Rientrano nel tasso forfettario fino al 15 % dei costi diretti ammissibili per il personale ai sensi dell’art. 68 par. lett. b) del Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046, le spese sostenute dal soggetto promotore relative, ad esempio, a:

  • attività amministrativa di gestione del tirocinio, legata all’esecuzione di tutti gli adempiment  fiscali e contabili del tirocinio, ivi incluse la produzione di cedolini paga e del rilascio del CUD, ecc.;
  • fideiussione;
  • assicurazione di responsabilità civile del tirocinante verso terzi;
  • assicurazione INAIL.

Il soggetto attuatore dell’operazione dovrà:

  • farsi carico di promuovere i tirocini individuando i soggetti pubblici o privati che, con sede nel territorio regionale, sono disponibili ad ospitare in tirocinio le destinatarie della presente Azione;
  • procedere all’attivazione dei tirocini secondo le ordinarie procedure previste dalla regolamentazione regionale;
  • assicurare un’adeguata attività di tutoraggio su tutta la durata delle attività previste;
  • garantire la copertura assicurativa dei tirocinanti terzi;
  • assicurare il pagamento dell’indennità verificando il corretto svolgimento del tirocinio, anche con riferimento al raggiungimento di una soglia minima di presenze mensili;
  • rilasciare l’attestato di partecipazione ai tirocinanti;
  • vigilare sul corretto andamento del tirocinio

In particolare, è richiesta la stipula di una convenzione tra il soggetto promotore e il soggetto ospitante, con relativo progetto formativo sottoscritto anche dal tirocinante, predisposti mediante il sistema informativo regionale Tirocini online.

Tutto il percorso di tirocinio deve essere oggetto di un costante tutoraggio in itinere e deve concludersi con una attività di orientamento in uscita e con il rilascio di un attestato descrittivo dei compiti e delle attività svolte ai fini dell’ottenimento della certificazione delle competenze, così come previsto dal sistema regionale di certificazione.

Durante lo svolgimento del tirocinio, il tirocinante riceve a cadenza mensile dal soggetto promotore e secondo le modalità di seguito indicate, un’indennità mensile pari ad un importo mensile di 800 euro lordi, interamente rimborsata al soggetto proponente dalla Regione Lazio. È facoltà del soggetto proponente incrementare l’importo della predetta indennità, fermo restando l’importo rimborsato dalla Regione Lazio.

Possono presentare proposte progettuali le Associazioni presenti sul territorio reginale che gestiscono i Centri Antiviolenza/Case Rifugio (beneficiari) in modo che ciascun proponente possa identificare i fabbisogni puntuali e progettare un percorso integrato ad hoc per le esigenze delle destinatarie identificate.

Le Associazioni devono essere accreditate presso la Regione Lazio e aver maturato un’esperienza di almeno 5 anni nell’ambito delle attività inerenti la violenza di genere.

L’Associazione proponente, in fase di presentazione della proposta progettuale può presentarsi in partenariato, sotto forma di ATI/ATS, con i soggetti qualificati alla realizzazione delle attività (enti di formazione, Università, imprese, fondazioni, terzo settore, ecc.), aventi almeno una sede operativa nella regione Lazio.

L’iniziativa è cofinanziata con le risorse del Fondo Sociale Europeo del POR Lazio 2014, Asse 1 – Occupazione, Priorità di investimento 8.iv iv) – Obiettivo specifico “Aumentare l’occupazione femminile” e rientra nell’Azione Cardine “Percorsi di formazione finalizzati all'occupabilità con sostegno al reddito, rivolti anche a soggetti in particolari condizioni di fragilità”.

L’importo complessivamente stanziato è di 2,5 milioni di euro. L’Amministrazione si riserva di integrare le risorse stanziate con il presente Avviso con ulteriori risorse che si rendessero disponibili.

Ciascuna proposta potrà avere un importo massimo di 60.000 euro.

Per ciascuna destinataria dovrà essere prevista, nel caso delle azioni A1 e A2 un’indennità di 10 euro a giornata formativa (pari a 6 ore), nel caso dell’azione B un’indennità mensile pari a 800 euro.

Le proposte, complete di tutta la documentazione allegata richiesta, potranno essere presentate dalle ore 9:00 del 27 luglio 2021 alle ore 17:00 del 29 ottobre 2021 (leggi il comunicato).

I progetti devono essere presentati esclusivamente attraverso la procedura telematica accessibile dalla piattaforma SiGeM. La procedura telematica è disponibile in un’area riservata del sito, accessibile previa registrazione del soggetto proponente e successivo rilascio delle credenziali di accesso (nome utente e password).

Terminata e superata la fase istruttoria le proposte verranno esaminate da una Commissione che attribuirà un punteggio con valore massimo pari a 100, ottenibile dalla somma di punteggi parziali assegnati in base ai criteri e sotto-criteri elencati all’interno dell’avviso.

Saranno approvate, entro 30 giorni dalla presentazione, tutte le proposte che avranno ottenuto una valutazione pari o superiore a 70 punti su 100, sulla base dell’ordine di arrivo e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Contatti

Per assistenza e supporto, anche in fase di presentazione delle proposte, scrivere a interventintegratidonne@regione.lazio.it a partire dal giorno di pubblicazione del presente avviso.

Documentazione di riferimento